Maternità e lavoro – Una donna incinta lavora da casa

Lavorare in gravidanza

L’attesa di un figlio è un momento unico e molto intenso nella vita di una donna, destinato a cambiare per sempre la sua vita. Oltre alla gioia della lieta notizia, spesso le future mamme si trovano ad affrontare la sfida di dover coniugare la maternità con il loro lavoro. In virtù del loro status, le donne in dolce attesa e le neomamme godono di particolari tutele in ambito lavorativo. Per salvaguardare la loro salute e quella del bambino, ed evitare loro stress dannoso sul posto di lavoro, esistono numerosi strumenti a loro supporto, tra i quali la possibilità di modificare l’orario di lavoro, il congedo di maternità e il divieto di licenziamento. In questo articolo faremo luce sugli aspetti a cui devi fare attenzione per lavorare durante la gravidanza e quali sono i tuoi diritti di futura mamma lavoratrice. Troverai inoltre dei preziosi consigli di stile che ti aiuteranno ad avere un look da ufficio alla moda anche in gravidanza.

Ma­ter­ni­tà – Di­ritti e do­ve­ri du­ran­te la gra­vi­dan­za

L’arrivo di un bebè porta con sé una domanda cruciale per le donne lavoratrici: “Quando e come comunicare la notizia in azienda?”. Da un lato, sarebbe meglio informare il proprio datore di lavoro il prima possibile, per poter godere delle tutele previste dalla legge per le lavoratrici in gravidanza. D’altro canto, spesso si preferisce aspettare la fine del primo trimestre prima di diffondere la notizia in azienda. Il “Testo Unico a tutela della maternità e paternità” non prevede un termine preciso entro cui sei obbligata a comunicare la gravidanza. La situazione cambia invece se svolgi lavori pericolosi e di fatica o se hai una gravidanza a rischio: in questo caso hai l’obbligo di comunicare tempestivamente il tuo stato di gravidanza per permettere alla tua azienda di adottare le misure necessarie per proteggere la tua salute e quella del tuo bambino[1].

Il modo migliore per informare il tuo datore di lavoro è quello di farlo di persona, parlandogli in privato. Durante il vostro colloquio, quest’ultimo potrebbe richiederti le seguenti informazioni:

  • Termine della gravidanza previsto

  • Data di inizio del congedo di maternità

  • Numero di giorni ferie rimanenti

  • Aggiornamenti sui tuoi compiti attuali e progetti in corso

Prepara quindi per tempo tutte queste informazioni e tieniti pronta a rispondere a queste prime domande generali. Nel corso della gravidanza, il datore di lavoro avrà sicuramente bisogno di informazioni più precise su come preferisci gestire il periodo di congedo di maternità (o maternità obbligatoria) e se hai intenzione di richiedere il congedo parentale (o maternità facoltativa). Tranquilla, non devi decidere tutto e subito: prenditi il tuo tempo per valutare la tua situazione e informa l’azienda quando avrai preso una decisione.

Staccare dal lavoro e fare delle brevi camminate fa bene alla salute della mamma e del nascituro

Tutela della gravidanza nei luoghi di lavoro

Le norme che disciplinano la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici valgono per tutte le categorie di lavoratrici e si applicano tanto in caso di figli naturali quanto per i figli adottivi o in affidamento[2].

Ogni datore di lavoro ha l’obbligo di indentificare, in collaborazione con il medico competente, i pericoli connessi al luogo di lavoro, comprese le mansioni vietate per la gravidanza e/o l’allattamento, e di comunicare i risultati di tale analisi ai propri lavoratori. Una volta che hai messo al corrente il datore di lavoro del tuo stato di gravidanza, questo è tenuto ad informarti su tutti i possibili rischi per la tua salute e sicurezza presenti in azienda e sulle misure di protezione che intende adottare. Esiste un elenco tassativo che indica tutte le lavorazioni pericolose e insalubri per le donne in stato interessante:[3]

  • Esposizione a sostanze tossiche o nocive per la salute

  • Esposizione a temperature troppo elevate o troppo basse

  • Esposizione a rumore e vibrazioni

È inoltre vietato adibire le lavoratrici in dolce attesa a mansioni faticose, come il trasporto e il sollevamento pesi, così come i lavori che costringono a stare in piedi o in una posizione particolarmente scomoda e stancante per un periodo prolungato. Se le tue attività lavorative rientrano in una o più di queste categorie, hai il diritto di richiedere una modifica temporanea delle condizioni di lavoro e di essere spostata ad un’altra mansione non a rischio, mantenendo inalterata la qualifica e la retribuzione.

Parla con il tuo datore di lavoro il prima possibile, in modo che possa prendere tutti gli accorgimenti necessari per adattare le condizioni di lavoro alla tua situazione. In alcuni casi è possibile ottenere anche una modifica dell’orario di lavoro o fare richiesta di telelavoro. Se tutte queste misure non si rivelano praticabili, può essere disposta l’interdizione anticipata dal lavoro[4].

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Tieni presente che...

Salute e sicurezza sul luogo di lavoro significano anche prendersi cura di sé e del proprio corpo durante questo periodo. Cerca di fare regolarmente delle brevi pause e porta con te degli snack salutari, come della frutta o delle noci, da tenere nel cassetto della scrivania o nella borsetta.

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Ora­rio di la­vo­ro du­ran­te la gra­vi­dan­za

Durante la gravidanza è fondamentale non affaticarsi troppo: ecco perché dovresti evitare di sottoporre il tuo corpo ad un lavoro eccessivo. Di tanto in tanto concediti un breve momento per rilassarti e fare un po’ di esercizio fisico. Le pause aiutano a prevenire mal di testa e dolori alla schiena. Tieni anche presente che durante la gravidanza stanchezza e diminuzione della concentrazione sono assolutamente normali e che potresti non raggiungere il tuo livello di performance abituale. Quindi non strafare e assumiti solo i compiti che ti senti di poter portare a termine[5].

Orari di lavoro prolungati e ritmi troppo serrati sono dunque vietati. Le lavoratrici in stato interessante sono inoltre esonerate dall’obbligo di effettuare ore di lavoro straordinario in quanto fonte di stress e fatica. Anche il lavoro notturno è associato a possibili rischi per la salute del nascituro ed è proibito durante la gravidanza. Il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, dispone infatti: “È vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.”[6]

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Tu sai che...

Il mancato rispetto da parte del datore di lavoro degli obblighi relativi alle mansioni vietate e all’adozione delle misure di prevenzione necessarie ad evitare l’esposizione al rischio delle donne lavoratrici è severamente punito dalla legge.

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Le madri in dolce attesa dovrebbero fissare le visite mediche specialistiche al di fuori dell’orario di lavoro. A volte però, alcuni accertamenti clinici prenatali devono essere eseguiti necessariamente durante l’orario lavorativo, come nel caso degli esami da effettuare la mattina presto a digiuno. Per queste eccezioni, le lavoratrici in gravidanza hanno diritto a dei permessi retribuiti e non sono dunque costrette a recuperare le ore non lavorate. È comunque opportuno informare per tempo il datore di lavoro sui giorni o le ore in cui si prevede di essere assente.

Di­vie­to di li­cen­zia­men­to per le donne in gra­vi­dan­za

Le madri in attesa hanno uno status di protezione molto speciale anche in materia di licenziamento. La legge vieta al datore di lavoro di licenziare la lavoratrice madre dall’inizio del periodo di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.[7] Tale divieto comprende dunque un periodo di tempo che va ben oltre i 5 mesi di astensione obbligatoria.

Non si tratta, tuttavia, di un divieto assoluto: esistono infatti delle eccezioni in cui il divieto non opera, come nel caso di licenziamento per giusta causa (ovvero per grave colpa della lavoratrice), cessazione dell’attività aziendale, scadenza dei termini del contratto a tempo determinato, o mancato superamento del periodo di prova.

Con­ge­do di ma­ter­ni­tà

Il congedo di maternità prevede un periodo di tempo sufficiente per permettere alla futura mamma di prepararsi alla nascita del figlio e al meraviglioso momento della maternità. I periodi di congedo di maternità obbligatoria sono i seguenti:

  • Inizio: 2 mesi precedenti la data presunta del parto

  • Fine: 3 mesi dopo il parto

I 5 mesi di astensione obbligatoria dal lavoro previsti dal congedo di maternità sono tuttavia flessibili e possono essere adattati a seconda della situazione individuale[8]:

  • In caso di parto anticipato rispetto alla data presunta, ai tre mesi dopo il parto si aggiungono anche i giorni non goduti prima del parto.

  • Se il parto avviene dopo la data prevista, il congedo opera anche nei giorni compresi tra la data presunta e quella effettiva.

  • In caso di parto gemellare, invece, la durata del congedo di maternità non varia.

Se lo desideri, puoi gestire il periodo di congedo di maternità in modo diverso, senza però modificarne la sua durata complessiva. Ad esempio, puoi decidere di posticiparne l’inizio e sfruttare l’astensione obbligatoria il mese precedente al parto e i 4 mesi successivi, a patto che il medico confermi che tale decisione non arreca danno alla tua salute.

Consiglio: Pianifica ogni giorno un piccolo momento per riposarti e rigenerarti dopo il lavoro. Che si tratti di una passeggiata, un corso di yoga per donne in gravidanza o un’attività creativa – l’importante è che ti faccia stare bene e che ti aiuti a ricaricare le batterie.

Abbi­glia­men­to pre­ma­man per il la­vo­ro – Con­si­gli di sti­le per fu­tu­re mamme

Per avere un look da ufficio sempre ordinato e professionale, nell’armadio non possono mancare blazer, camicette e pantaloni o gonne dal taglio elegante. Colori neutri e qualche accessorio nel punto giusto completano l’outfit e conferiscono un tocco in più. Di seguito trovi dei preziosi consigli per slanciare ed esaltare la tua silhouette anche con il pancione.

Outfit gravidanza – Gli abiti giusti per slanciare la figura e camuffare il pancione

I must-have dell’abbigliamento premaman da ufficio

Non è necessario spendere un patrimonio per avere sempre un look curato e che ti valorizzi anche in gravidanza. Negli ultimi mesi, tuttavia, sarà inevitabile dover aggiungere alcuni articoli al tuo guardaroba. Ma niente paura: questo non significa rinunciare al tuo stile. L’abbigliamento premaman, inoltre, è studiato per garantire un maggiore comfort e si adatta perfettamente alle tue forme.

Non serve quindi rifarsi il guardaroba! Spesso è sufficiente acquistare solo pochi capi strategici da abbinare tra loro. Il tuo guardaroba per l’ufficio deve assolutamente comprendere:

  • Due camicette premaman

  • Una giacca comoda

  • Una gonna premaman

  • Un paio di pantaloni premaman

  • Bonus: un bell’abito premaman per l’ufficio

Con questi pochi capi potrai creare molti outfit diversi in pochissimo tempo. Nella scelta dei vestiti, prediligi i colori semplici come il nero, il bianco, il blu scuro o il grigio. Cerca inoltre di scegliere tessuti simili, così da poter abbinare i capi con più facilità.

Per conferire un tocco di stile in più al tuo look premaman, puoi giocare con gli accessori. Collane, braccialetti, cinture e foulard aggiungono una nota personale all’outfit e aiutano a distogliere l’attenzione dal pancione.

Come ve­stir­si in gra­vi­dan­za: ta­glie e for­me giu­ste per l’out­fit da uffi­cio

La regola d’oro da seguire nella ricerca dell’outfit premaman adatto per il lavoro è: la comodità prima di tutto!

Evita cinture e capi troppo aderenti in vita, che danno fastidio e costringono la pancia. Per quanto riguarda i pantaloni, opta fin da subito per dei modelli premaman che si adattino perfettamente alla tua pancia in crescita e ti permettano di stare seduta a lungo. Non devi comprare necessariamente dei pantaloni che scendono larghi sotto l’ombelico. Esistono moltissimi modelli dal taglio più aderente ed elegante anche per le mamme in dolce attesa!

Preferisci inoltre maglie e camicette che cadono morbidamente su pancia e fianchi: ti aiuteranno a mantenere segreta la gravidanza se non hai ancora comunicato la lieta notizia e a nascondere le curve che si accentueranno con il passare dei mesi. Puoi ottenere lo stesso effetto anche con le maglie a trapezio: scendono larghe verso il basso formando delle eleganti pieghe che permettono di camuffare le rotondità.

Un altro taglio perfetto per le donne in gravidanza è lo stile impero. Questo taglio, oltre a mettere in evidenza le curve femminili e a distrarre l’occhio, scivola in modo armonioso sui fianchi senza segnarli e lascia abbastanza spazio per il pancione.

Un ultimo consiglio: il segreto della moda premaman è quello di abbinare tra loro capi larghi e stretti. Dei pantaloni aderenti ma comodi e una camicetta morbida sono la combinazione vincente. In questo modo eviterai di ingrossare otticamente il corpo con capi troppo grandi o di accentuare le tue rotondità con capi troppo aderenti.

Con­clu­sio­ni

La gravidanza è un momento molto delicato nella vita di una donna, che deve essere affrontato nel modo più sicuro e sereno possibile anche in ambito lavorativo. Fortunatamente la legge prevede una serie di norme volte a proteggere le donne lavoratrici nelle diverse fasi della gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino. È importante quindi informarsi adeguatamente sulla normativa vigente in materia di maternità per capire quali sono i propri diritti di futura mamma lavoratrice. L’abbigliamento premaman è inoltre un valido alleato che permette di valorizzare le proprie forme e avere un look da lavoro curato e professionale anche in gravidanza. Chi ha detto che bisogna rinunciare al proprio stile quando si è in dolce attesa?

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Riferimenti bibliografici:

[1]https://www.periodofertile.it/gravidanza/gravidanza-e-lavoro-guid-completa-domande

(consultato in data 22.07.2020)

[2]https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=46122

(consultato in data 22.07.2020)

[3]https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Allegati/548Testo_unico_paternita_maternita.pdf

(consultato in data 22.07.2020)

[4]http://presidenza.governo.it/USRI/magistrature/norme/dlvo151_2001.pdf

(consultato in data 22.07.2020)

[5]https://www.pianetamamma.it/gravidanza/disturbi-in-gravidanza/problemi-memoria-gravidanza.html

(consultato in data 22.07.2020)

[6]http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_167_allegato.pdf

(consultato in data 22.07.2020)

[7]https://www.savethechildren.it/blog-notizie/maternita-e-lavoro-diritti-tutele-in-caso-violazioni

(consultato in data 22.07.2020)

[8]https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=46122

(consultato in data 22.07.2020)

Immagini tratte da:

iStock.com/PeopleImages

iStock.com/Morsa Images

iStock.com/vgajic

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