Zero Waste: comprare prodotti non confezionati in plastica.

Zero Waste – Guida per vivere in modo sostenibile

Durante la spesa, lo shopping, in cucina, al lavoro o nel tempo libero – in Italia ogni anno si producono circa 500 chilogrammi di rifiuti pro capite, per un totale di 30 milioni di tonnellate in tutto il Paese, di cui solo 18,5 milioni di tonnellate di rifiuti differenziati. Di questi, solo il 50% viene inviato agli impianti di recupero, mentre il resto si accumula inesorabilmente nelle discariche o viene incenerito.  L’impatto sull’ambiente è enorme. Tuttavia, grazie alla diffusione di una maggiore consapevolezza ambientale nei cittadini sta crescendo anche la voglia di fare sempre di più e di dare il proprio contributo per salvaguardare il pianeta.

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Come funziona la filosofia zero waste?

Lo stile zero waste offre una via d’uscita a questo problema. Tutti coloro che vivono secondo i principi di una vita a zero sprechi cercano di ridurre al massimo la produzione di rifiuti, ove possibile. “Zero waste” vuol dire infatti “zero rifiuti”. Non produrre spazzatura suona un po’ come un sogno, quasi irrealizzabile per la maggior parte delle persone. Poiché evitare completamente la produzione di rifiuti sembra un cambiamento drastico e dato che né la società né l’industria sono ancora pronte a questo grande passo, oggi si preferisce utilizzare termini come “low waste” o “less waste”. L’obiettivo rimane comunque quello di produrre zero rifiuti o ridurre al massimo l’accumulo di rifiuti nelle discariche. Lo stile zero waste si basa su cinque semplici principi:

  1. Rifiutare: non acquistare oggetti di cui non si ha davvero bisogno. L’autocontrollo qui gioca un ruolo fondamentale, ma anche l’intelligenza: pensa per esempio a tutte quelle cose doppie che hai in casa e che potrebbero essere condivise con vicini di casa, amici o familiari.

  2. Ridurre: consumare meno vuol dire buttare via meno. Ciò non si riferisce solo alle cose materiali ma anche al consumo di elettricità, di acqua e all’uso dei mezzi di trasposto privati.

  3. Riusare: molti oggetti possono essere usati per molto tempo. Prendersi cura delle proprie cose vuol dire poterle utilizzare più a lungo! Riparare gli oggetti, prestarli o donarli a qualcuno che può ancora utilizzarli dà loro una seconda vita e riduce lo spreco.

  4. Riciclare: a volte da ciò che crediamo essere solo rifiuti possono essere recuperate importanti materie prime. Per questo, i rifiuti devono essere accuratamente differenziati. Ancora meglio, con l’upcycling si possono trasformare prodotti di scarto in oggetti nuovi e utili!

  5. Compostare: i rifiuti che non possono essere riutilizzati sono nel migliore dei casi compostabili, cioè si biodegradano nel tempo e ritornano a far parte del ciclo naturale.

Le origini del movimento zero waste

Béa Johnson, la fondatrice di questo movimento, vive con la sua famiglia negli Stati Uniti. Dal 2008 vive senza produrre rifiuti, gestisce un blog sullo stile di vita a zero sprechi e ha scritto un libro sulla filosofia zero waste. Seguendo i cinque principi sopra menzionati, lei e la sua famiglia in un anno producono una quantità di rifiuti che entra in un barattolo per le conserve. Secondo Johnson, molte persone si scoraggiano facilmente perché credono che una vita senza rifiuti sia piena di sacrifici e richieda molto tempo ed energie. In realtà, non è proprio così. Impegnarsi nel perseguire questo stile di vita, riducendo al massimo gli sprechi e creando in casa i propri prodotti, è davvero lodevole, oltre che sostenibile. Johnson sottolinea però che per alcune persone, in particolare per le famiglie, sono pratiche difficili da applicare. Diventa più facile se si comprano prodotti non confezionati e non lavorati (quindi riutilizzabili). In questo modo, non solo si risparmiano tempo e denaro ma si protegge anche l’ambiente e la salute.

Consiglio

Ogni persona ingerisce fino a cinque grammi di microplastica a settimana. Riducendo i rifiuti in plastica ed evitando i prodotti imballati, potrai ridurre notevolmente questo valore!

L’obiettivo del movimento zero waste è di sviluppare un modello di economia circolare esteso a tutta la società. Al momento, la nostra economia è ancora di tipo lineare. Le materie prime vengono trasformate in prodotti che, una volta utilizzati, vengono buttati via. Ciò vuol dire che la loro vita non continua in modo ciclico, ma termina nelle discariche, inquinando il nostro ambiente e il nostro clima. In un’economia circolare, invece, le materie prime al termine del loro ciclo di vita diventano di nuovo parte del ciclo naturale e possono quindi essere riutilizzate all’infinito. Questo modo di produrre permette quindi di preservare le risorse naturali presenti sulla terra. Per saperne di più sull’economia circolare, leggi il nostro articolo sul Cradle to Cradle.

Il movimento zero waste non solo si propone di evitare la produzione di rifiuti, ma anche di cambiare la società, iniziando direttamente dalle nostre abitudini in casa. Analizzare il proprio comportamento di consumo è il primo passo. Spesso non ci rendiamo nemmeno conto di quanti rifiuti produciamo al giorno. Lo scopo di questa guida è quello di aiutarti ad esaminare il tuo comportamento e darti delle idee su quando e dove è possibile evitare sprechi nella tua quotidianità. I motti sono: “Prodotti riutilizzabili invece dell’usa e getta” e “Fai da te invece di compare”. Con semplici rimedi casalinghi, consigli e trucchi, si possono ridurre molti imballaggi e rifiuti nella vita di ogni giorno, proteggendo non solo l’ambiente ma anche il portafoglio.

Alimenti in confezioni riutilizzabili.

Zero waste: come ridurre i rifiuti nella vita quotidiana

Evitare i rifiuti derivanti dagli imballaggi e seguire uno stile di vita più sostenibile sta diventando una priorità crescente per molte persone. Ognuno di noi produce davvero tanti rifiuti in un giorno, esattamente più di un chilo. Le possibilità e i modi per condurre uno stile di vita più sostenibile dal punto di vista ambientale sono davvero molti e vantaggiosi tanto per le persone quanto per la natura. Non si tratta tuttavia di un cambiamento drastico. Ti mostriamo dove e come ridurre sensibilmente i rifiuti da imballaggio in più momenti della tua vita quotidiana e fare dei piccoli passi verso uno stile di vita zero waste.

Zero waste nella vita quotidiana
Consiglio

La fabbricazione di prodotti di plastica monouso, come cannucce o bicchieri, è stata vietata dal Parlamento Europeo a partire dal 3 luglio 2021. La decisione degli Stati membri dell’UE segna un passo importante verso un’economia circolare!

Kit da cucito per i panni multiuso DIY: tessuti, formici, filo, metro e righello.

Riciclo creativo: creare panni multiuso da vecchi vestiti

Ogni giorno, soprattutto in bagno e in cucina, si producono tantissimi rifiuti. Prodotti come salviette struccanti, salviettine umidificate e simili finiscono di solito nel cestino dopo un solo utilizzo. Ma eccoti una soluzione facile e sostenibile: dai vecchi tessuti o dai capi inutilizzati quali magliette, asciugamani o camicie, puoi creare dei dischetti struccanti lavabili o delle salviette detergenti per bambini. Dopo l’uso, non devi far altro che lavare le salviette a mano o metterle in lavatrice. In questa guida sull’upcycling, troverai informazioni sui tessuti e le loro proprietà, oltre alle istruzioni di cucito passo dopo passo. Rendi la tua casa più sostenibile in poche mosse.

Zero waste con i panni multiuso
Pellicola in cera d’api fai da te davvero facile da realizzare.

Arte del riciclo: istruzioni per la pellicola in cera d’api fai da te

I panni in cera d’api sono un’alternativa sostenibile per eliminare gradualmente la pellicola trasparente e la carta alluminio in cucina. La pellicola in cera d’api può essere utilizzata sia per coprire il cibo che per avvolgere gli alimenti. Nelle nostre istruzioni per il fai da te, ti mostriamo come fare in casa i panni in cera d’api in modo facile e veloce. Tutto ciò di cui avrai bisogno è un pezzo di stoffa da un vecchio capo fatto con fibre naturali quali il cotone organico, un po’ di olio e la cera d’api.

La pellicola in cera d’api fatta in casa è riutilizzabile ed ecologica. Per usarla il più a lungo possibile, ti spieghiamo come utilizzarla correttamente e come prendertene cura al meglio. Con i panni in cera d’api fatti in casa potrai ridurre l’uso di imballaggi usa e getta e fare un grande passo verso uno stile di vita più sostenibile.

Crea la tua pellicola in cera d’api
Proteggere l’ambiente con i detersivi fatti in casa.

Proteggere l’ambiente con i detersivi per il bucato fai da te

Prendersi cura dei propri capi in modo adeguato fa parte di un approccio a uno stile di vita sostenibile. Per godersi i propri capi per più tempo possibile, è infatti necessario che i vestiti vengano lavati correttamente. In commercio esistono tantissimi detergenti, tuttavia, lo svantaggio è che acquistandoli si produca sempre nuovo materiale per l’imballaggio con sempre più rifiuti da smaltire.

Per evitarlo e per fare un ulteriore passo verso uno stile di vita sostenibile a rifiuti zero, puoi fare a mano il tuo detersivo per lavatrice fai da te. In questo articolo, ti diamo alcuni consigli per sostituire il classico detersivo per il bucato con quello fatto in casa e ridurre così i rifiuti. Ti mostriamo inoltre alcune semplici ricette per fare il tuo detersivo in polvere fai da te e anche quello liquido in pochissimo tempo.

Crea il detersivo per il bucato fai da te
I vestiti ancora in buone condizioni possono essere venduti nei negozi dell’usato.

Donare gli abiti usati

Gli italiani possiedono in media più capi di abbigliamento e più tessili per la casa rispetto agli altri Paesi. Non appena l’armadio diventa troppo pieno, i vestiti vecchi o non più utilizzati vengono in genere smistati ed eliminati. Tutti questi capi e altri tessili possono però essere donati a varie associazioni. Attraverso gli appositi contenitori e le campagne di raccolta, le organizzazioni sostengono numerosi progetti di beneficienza, in Italia e all’estero, e danno una nuova vita ai vestiti inutilizzati. Questo articolo spiega dove e come donare i vestiti inutilizzati ed elenca alcune organizzazioni italiane e internazionali per la donazione dei vestiti.

Donare gli abiti usati
Consiglio

Diventa un membro della biblioteca della tua città! Avrai sempre accesso a un’enorme selezione di libri senza doverli acquistare. Puoi prendere in prestito anche molti altri oggetti senza doverli comprare. Per esempio, in alcuni negozi di bricolage puoi noleggiare un trapano o un attrezzo di cui hai bisogno per qualche ora o qualche giorno.

Conclusioni: zero waste a piccoli passi

Sostenibilità e riduzione dei rifiuti sono giustamente temi di primaria importanza. Ogni anno più di 10 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono negli oceani e avvelenano gli animali e le piante che vi abitano. Proprio per questo sia la società che la politica stanno cercando di fare un’inversione di marcia. Sempre più persone si impegnano ogni giorno per salvaguardare l’ambiente ed evitare la produzione di rifiuti. Lo stile di vita zero waste offre numerosi modi per ridurre sensibilmente o addirittura evitare la produzione di plastica nella quotidianità. Attraverso le attività di riciclo creativo si può dare una nuova vita ai vecchi indumenti. Ciò che non viene riciclato può essere riutilizzato donandolo a chi ne ha più bisogno. Un approccio orientato al futuro, come lo è la filosofia Cradle to Cradle, mostra come un’economia completamente circolare possa essere possibile.

Un’altra pratica green è quella di resistere all’impulso di utilizzare tutti quei prodotti usa e getta e gli imballaggi di plastica in casa. Zero rifiuti, infine, vuol dire anche preservare le risorse. È meglio quindi consumare i prodotti già aperti e poi sostituirli con un’alternativa più sostenibile e riutilizzabile.

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Riferimenti bibliografici:

https://www.isprambiente.gov.it/files2020/area-stampa/comunicati-stampa/rifiuti/comunicato-rif-urbani2020.pdf

(consultato in data 11.04.2022)

https://www.wwf.it/news/notizie/?47800/La-plastica-nella-nostra-dieta

(consultato in data 11.04.2022)

https://www.slowfood.it/6-trucchi-per-mangiare-meno-plastica/

(consultato in data 11.04.2022)

http://www.politicheeuropee.gov.it/it/comunicazione/notizie/ue-stop-plastica-monouso-entro-2021/

(consultato in data 11.04.2022)

https://www.nationalgeographic.it/ambiente/2020/01/la-pellicola-alimenti-inquina-il-pianeta

(consultato in data 11.04.2022)

https://it.fashionnetwork.com/news/Gli-italiani-possiedono-in-media-piu-capi-d-abbigliamento-e-piu-tessili-per-la-casa,1006947.html

(consultato in data 11.04.2022)

https://www.wired.it/attualita/ambiente/2020/12/17/micro-plastica-oceano-fondale-inquinamento/

(consultato in data 11.04.2022)

Immagini tratte da:

iStock.com/monkeybusinessimages

iStock.com/Nomad

iStock.com/Radila Radilova

iStock.com/KatarzynaBialasiewicz

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