Calcio inclusivo: informazioni sul calcio per ciechi e ipovedenti e per persone in sedia a rotelle
Il calcio è uno sport che riesce ad unire persone con background e abilità molto diversi: è possibile giocare a calcio anche con una disabilità e questo dimostra come lo sport possa promuovere il senso di comunità e la diversità. Questo articolo raccoglie informazioni importanti su come le persone con disabilità possono giocare attivamente a calcio. Oltre all’importanza dell’aspetto inclusivo, ci concentriamo inoltre sulle varianti speciali come il calcio per non vedenti e il calcio in carrozzina. Forniamo inoltre alcune informazioni pratiche su progetti e iniziative esistenti che dimostrano quanto il calcio possa essere inclusivo.
Calcio inclusivo
Il calcio unisce persone di provenienza e cultura diversa ma anche abilità molto diverse. L’inclusione nel calcio va oltre il singolo e rappresenta un concetto di coesistenza in cui tutti sono i benvenuti e in cui tutti possono far parte della squadra. Negli ultimi anni l’inclusione nel calcio è diventato un tema centrale di tanti progetti importanti e una prerogativa di organi intergovernativi come le Nazioni Unite (ONU).
Inoltre, il calcio inclusivo in Italia ha anche una funzione educativa: molte scuole collaborano con associazioni e federazioni sportive per favorire l’integrazione degli studenti con disabilità attraverso attività calcistiche. Questo aspetto sociale ed educativo, già valorizzato anche in altri Paesi europei, sta diventando sempre più centrale anche nel nostro contesto.
In Italia la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) è la prima organizzazione internazionale ad aver promosso al suo interno la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale (DCPS), il cui obiettivo è di diffondere il gioco del calcio per persone con disabilità e organizzare tornei a livello regionali con finali nazionali.
Trovi maggiori informazioni sui campionati, gli obbiettivi e le news al sito: www.figc.it/it/paralimpico-e-sperimentale/
Perché l’inclusione nel calcio è così importante?
L’inclusione nel calcio va ben oltre l’aspetto sportivo: come gioco di squadra, il calcio crea un contesto ideale per abbattere barriere e favorire l’incontro tra persone con abilità diverse. Non è soltanto un’attività ricreativa, ma diventa un vero strumento di partecipazione sociale. Per le persone con disabilità, rappresenta l’occasione di acquisire nuove competenze, stringere relazioni e rafforzare la fiducia in sé stessi.
Le attività sportive condivise permettono di superare pregiudizi e timori, favorendo una comprensione reciproca tra chi ha e chi non ha una disabilità. Anche i giocatori senza disabilità traggono grande beneficio dall’esperienza in un club inclusivo: imparano a rispettare le differenze, sviluppano empatia e scoprono che la diversità è un arricchimento per tutti.
Accanto ai tornei e ai programmi specifici, si stanno diffondendo sempre più progetti che integrano il calcio inclusivo nella vita ordinaria delle società sportive. Crescono così le squadre miste, in cui atleti con e senza disabilità si allenano e competono insieme. Questa forma di inclusione non solo favorisce la crescita sportiva di ogni giocatore, ma contribuisce a costruire comunità più aperte, basate su tolleranza e accettazione reciproca.
Calcio per ciechi e ipovedenti
Il calcio per ciechi e ipovedenti offre alle persone non vedenti e ipovedenti l’opportunità di giocare attivamente a calcio. I giocatori comunicano chiamando e orientandosi grazie a un pallone appositamente attrezzato che emette segnali acustici. Durante l’allenamento i calciatori imparano la tecnica di corsa specifica che li aiuta a tenere la palla vicino ai piedi.
In Italia la FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi) si occupa di organizzare il Campionato Italiano di calcio a 5, la Coppa Italia e la Supercoppa di Calcio per le categorie B1 (giocatori ciechi totali o quasi), B2 e B3 (ipovedenti).
La disciplina del blind football ha origini in Brasile ed è stata inserita nel programma ufficiale dei Giochi Paralimpici dal 2004. Anche in Italia, attraverso la FISPIC, si è sviluppata negli ultimi anni, con una crescente partecipazione a tornei internazionali. Di seguito alcune informazioni importanti sul calcio per ipovedenti e non vedenti:
Requisiti: i giocatori di calcio non vedenti devono avere un ottimo udito e senso dell’orientamento.
Giocatori: una squadra è composta da 4 giocatori non vedenti o ipovedenti e un portiere vedente o al massimo ipovedente.
Campo di gioco: come nel calcio a 5, il campo di gioco per non vedenti è largo 20 metri e lungo 40 metri.
Tempo di gioco: ci sono due tempi di gioco della durata di 15 minuti ciascuno.
Pallone da calcio: si usa un pallone speciale che emette un suono simile a quello di un sonaglio quando rotola, aiutando i giocatori ad orientarsi.
Equipaggiamento: oltre alla normale attrezzatura da calcio, come completino e scarpe da calcio, i giocatori indossano delle specifiche mascherine omologate per gli occhi. Questo assicura che anche i giocatori con vista ridotta non abbiano alcun vantaggio.
Chiamare la palla: se un giocatore vuole conquistare la palla deve dire in modo chiaro “go” o “voy” o qualsiasi altra parola simile. In caso contrario, viene considerato fallo.
Per facilitare l’orientamento dei giocatori non vedenti sul campo, ogni squadra ha a disposizione tre guide (terzi) che forniscono istruzioni e informazioni. Il campo viene diviso in tre aree, ognuna delle quali supportata da una guida: il portiere riceve istruzioni dal terzo di difesa, il centro campo viene seguito dal terzo di metà campo e, infine, il terzo di attacco si occupa della zona della porta avversaria.
Per maggiori informazioni sul regolamento visita il sito: fispic.it
Powerchair Football
Anche le persone in sedia a rotelle hanno la possibilità di giocare a calcio partecipando al calcio conosciuto come “Powerchair Football”. Questa variante del calcio in sedia a rotella è la più conosciuta. I giocatori scendono in campo su una sedia rotelle elettrica e cercano di tirare la palla in porta.
Il calcio in carrozzina nasce in Francia negli anni ’70 e si è poi diffuso in Europa. In Italia, il Powerchair Football è stato riconosciuto come disciplina paralimpica promozionale nel 2017. Oggi la FIPPS (Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport) rappresenta questo sport.
Di seguito le informazioni più importanti su calcio in sedia a rotelle:
Sedia a rotelle: ogni sedia a rotelle deve essere dotata di 4 o più ruote e avere una velocità massima di 10 km/h per consentire un gioco corretto. La sedia a rotelle deve essere inoltre dotata di cintura. Ogni sedia a rotelle ha una griglia davanti (dette paratie) e serve per tirare e colpire la palla senza che finisca sotto la sedia.
Campo di gioco: di solito si gioca in una palestra con il campo delle dimensioni di un campo da basket. Il pavimento deve essere duro, liscio e piatto per una buona manovrabilità della sedia a rotelle.
Giocatori: una squadra è composta di tre giocatori in campo e un portiere.
Tempo di gioco: una partita è composta da due tempi da 20 minuti ciascuno.
Pallone: la palla ha un diametro di 33 cm ed è quindi più grande di un normale pallone.
Attrezzatura obbligatoria:
Maglia/tuta
Pantaloncini/pantaloni da allenamento
Sedia a rotelle elettrica
Cintura addominale
Paratie in materiale infrangibile
Numero chiaro e visibile sul retro della sedia a rotelle
Trovi maggiori informazioni sul sito della Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport: fipps.it.
Oltre al Powerchair Football, in altri Paesi europei sono praticate anche altre varianti, come il calcio per sordi (in cui gli arbitri utilizzano bandiere al posto del fischietto) e il calcio da seduti per persone con amputazioni agli arti inferiori. In Italia queste discipline sono meno diffuse, ma rappresentano esempi utili di come il calcio possa adattarsi a bisogni diversi.
Altre iniziative di calcio inclusivo
Oltre al calcio per non vedenti e al calcio in carrozzina, esistono altre varianti di calcio per le persone con disabilità che riescono a rispondere ad esigenze specifiche dei giocatori. Tra queste ci sono ad esempio:
Calcio a 7 per calciatori e calciatrici con disabilità cognitive-relazionali
“Quarta Categoria” nasce in Italia come progetto sociale nel 2016 con il primo campionato proprio l’anno successivo. All’inizio parteciparono solo 9 club a cui se ne aggiunsero tantissimi altri negli anni successivi. I tornei vengono giocati su base regionale con tre livelli di gioco.
Il calcio a 7-un-lato si gioca su due tempi da 30 minuti e i giocatori vengono divisi in base al grado di gravità della disabilità. In queste gare non esiste il fuorigioco e le rimesse laterali possono essere effettuate anche con una sola mano.
Per maggiori informazioni sulle regole e le categorie visita il sito fispes.it/calcio-7
Calcio amputati
Le persone con amputazione e dismelia possono seguire la loro passione per questo sport giocando a calcio per amputati. Si gioca senza protesi e con le stampelle. Una squadra in genere è composta da sette membri, sei giocatori in campo e un portiere: i giocatori in campo possono avere due mani ma una sola gamba, mentre il portiere può avere entrambi i piedi ma solo una mano.
Calcio per non udenti
Questa variante è quella più simile al calcio tradizionale. Una differenza sostanziale, tuttavia, è che l’arbitro utilizza una bandiera per segnalare le infrazioni. Chiunque voglia partecipare al calcio per non udenti deve avere una disabilità uditiva certificata.
Calcio da seduti
Questa variante offre la possibilità ai giocatori amputati di giocare attivamente a calcio. I giocatori possono muoversi sul campo in ginocchio o da seduti. Strategia, tecnica, precisione e reazioni rapide sono importanti per giocare a calcio da seduti.
Consigli per rafforzare l’inclusione nei club e nelle società
Il calcio per molti è un compagno di vita e una passione che si sviluppa già da piccoli. Il Settore Giovanile e Scolastico FIGC si occupa proprio di accompagnare i giovani talenti nei club giovanili. L’obiettivo del SGS e del DCPS è quello di promuovere i processi di inclusione attraverso lo sport e creare opportunità di uguaglianza per chiunque ami questo sport.
A questo scopo i principali passi da seguire per una maggiore inclusività nel calcio sono:
Fornire percorsi di formazione: formare, aggiornare e perfezionare il personale in modo mirato sul calcio inclusivo, dagli allenatori, all’area di management e medica.
Creare squadre inclusive: cioè formare squadre in cui persone con e senza disabilità possano giocare insieme.
Creare offerte specifiche: introdurre nei club varianti come il calcio in carrozzina, per non vedenti o il calcio per amputati. Ne è un esempio il livello non competitivo “Fun&Play Sperimentale” introdotto nella stagione 2024/2025 per atleti con disabilità di terzo livello o FPS, in cui vengono proposte amichevoli e/o allenamenti congiunti con attività di tipo ludico-motorio.
Promuovere la cooperazione: collaborare con laboratori per coinvolgere attivamente le persone con disabilità nelle società e nei club calcistici.
Strutture inclusive: per i club e le società è importante implementare strutture inclusive. Ciò significa che anche la sede del club e i campi da calcio devono essere privi di barriere.Controllare che spogliatoi, tribune, servizi igienici e campi siano privi di barriere.
Comunicare in modo inclusivo: usare un linguaggio positivo, immagini rappresentative e dare visibilità alle iniziative inclusive sui canali social del club.
Oltre a questi accorgimenti pratici, è importante che le società adottino strumenti di autovalutazione e linee guida sull’inclusione, come già avviene in altri Paesi europei. In Italia, la FIGC e il Comitato Italiano Paralimpico mettono a disposizione materiali e percorsi di formazione per aiutare i club a diventare sempre più accessibili e inclusivi.
Conclusione: il calcio inclusivo apre le porte a tutti
Il calcio è una passione di tantissimi e sono in tanti a praticarlo. Grazie agli organi nazionali e internazionali ma anche ai club e alle società sportive, il calcio sta divenendo via via più inclusivo. Che si tratti di powerchair football, calcio per ipovedenti e non vedenti, calcio a 7-un-lato o calcio da seduti, questo sport sta cominciando ad adattarsi alle esigenze di tutti gli atleti e appassionati. Le squadre di calcio, i club e le società sportive possono fare la differenza con misure piccole e grandi e accogliere quindi le persone con disabilità nello sport più popolare al mondo.
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Fonti bibliografiche e approfondimenti
https://www.disabilinews.com/sport-tempo-libero-per-disabili/calcio-per-disabili/#Tutti_i_tipi_di_calcio_per_disabili
(consultato in data 18.08.025)
https://www.abilitychannel.tv/calcio-a-5-per-ciechi-e-ipovedenti/
(consultato in data 18.08.025)
https://www.comitatoparalimpico.it/organizzazione/sport/sport-paralimpici/item/powerchair-football.html
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www.figc.it/it/paralimpico-e-sperimentale/
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https://fispic.it/wp-content/uploads/2023/07/Regolamento-Tecnico-Calcio-a-5-Cat.-B1-2022-2025.pdf
(consultato in data 18.08.025)
https://fipps.it/gli-sport-di-fipps/
(consultato in data 18.08.025)
https://www.asdfatimatraccia.it/i-nostri-corsi/calcio-seduto/
(consultato in data 18.08.025)
https://turismo.chiesacattolica.it/figc-la-grande-sfida-del-calcio-integrato/
(consultato in data 18.08.025)
https://www.figc.it/media/249430/divisione-calcio-paralimpico-e-sperimentale-figc_dcps.pdf
(consultato in data 18.08.025)
https://it.pg.com/blogs/sport-inclusivo-inclusione-sociale-accessibilita-persone-disabilita/
(consultato in data 18.08.025)
Fonti delle immagini in ordine cronologico nel testo
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