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Materiali

Sappiamo che un prodotto della moda avrà sempre un certo impatto sull'ambiente, dato che bisogna considerare il suo intero ciclo di vita partendo dalle materie prime, passando per la produzione e l'uso, sino ad arrivare allo smaltimento. Anche se realizzato con materiali a più basso impatto, come cotone biologico o materie prime riciclate, e procedure più efficienti, ogni prodotto consuma comunque energia e risorse in tutte le sue fasi, compresi trasporto, distribuzione e impiego. Senza contare che, alla fine della sua vita utile, sarà smaltito o riciclato, confluendo in processi che hanno anch'essi ripercussioni sull'ambiente. 

Inoltre, l'industria della moda è un sistema frammentato e globalizzato, che rende difficile misurare e controllare tutti i tipi di impatto ambientale lungo la catena del valore, dall'impiego di acqua ed energia allo smaltimento degli scarti e all'incidenza dei trasporti. Per questo C&A si impegna a ridurre al minimo la propria impronta ecologica integrando materiali preferenziali nei suoi capi. Assicurarci che le nostre materie prime provengano da fonti più sostenibili significa che vengono coltivate e ricavate con procedimenti che necessitano di meno risorse naturali, che sono meno impattanti sugli ecosistemi, che rispettano le persone e garantiscono il benessere degli animali lungo la filiera e che sono sempre certificate secondo gli standard di istituti terzi. 

Organic Cotton

Cotone biologico

Il cotone è uno dei materiali più utilizzati al mondo e da C&A. Qualsiasi tipo di pratica agricola può avere ripercussioni negative sull'ambiente e sulle persone. Per poter minimizzare l'impatto, abbiamo preso l'impegno di reperire il 100% del nostro cotone da fonti preferenziali, allo scopo di potenziare il settore del cotone biologico e di utilizzare proprio questa materia prima preferenziale per i nostri prodotti.

Reperiamo il 25,7% (ultimo aggiornamento: 2022) del nostro cotone totale da produttori biologici, il che significa che il cotone viene coltivato con procedure agricole che possono favorire la salubrità del suolo e migliorare la biodiversità grazie alla rinuncia a pesticidi e fertilizzanti sintetici, così come a sementi geneticamente modificate. Oltre a fattori relativi a materiale e prodotto, i processi di certificazione prendono in considerazione anche aspetti sociali. Assicurare la salute, la sicurezza e i diritti dei dipendenti è un valore aziendale fondamentale per C&A, che garantisce e promuove ambienti lavorativi sicuri e la salvaguardia dei diritti umani, anche nelle sue filiere.    

Da chi coltiva a chi produce l'indumento, la filiera del nostro cotone biologico è certificata secondo standard di terzi e il materiale non viene mai mescolato a cotone normale. Ciò significa che ogni prodotto di C&A con l'etichetta BIO COTTON è certificato ai sensi di standard di istituti terzi. Normalmente, le procedure di certificazione eseguite dagli enti preposti comprendono audit annuali di ogni fase della filiera e di tutte le parti coinvolte nella produzione dei tessuti certificati. Gli audit si svolgono con approfondite ispezioni in loco al fine di verificare che vengano soddisfatti tutti i requisiti ambientali e sociali. Ogni fase lungo la catena di custodia deve includere un “certificato di conformità” (CC) e un “certificato di transazione” (CT). Il certificato di conformità riporta la lista dei prodotti o le categorie di prodotti che possono essere offerti come certificati ed etichettati in base al relativo standard e alla rispettiva fase produttiva. Il certificato di transazione elenca i prodotti certificati e i dettagli delle spedizioni. 

In-Conversion Cotton

Cotone in conversione

La necessità di incrementare l'offerta globale di cotone biologico per soddisfare la domanda è reale.  Acquistando cotone in conversione, contribuiamo ad aumentare l'agricoltura biologica e sosteniamo i coltivatori nel passaggio a pratiche agricole biologiche. 

Affinché gli agricoltori possano passare da metodi convenzionali a pratiche agricole biologiche certificate, serve un periodo noto come "in conversione" o "transitorio", che può durare fino a tre anni. In questo lasso di tempo, gli agricoltori mettono in atto tutte le misure necessarie per ottenere la certificazione biologica (compresa la rinuncia a input e pratiche vietati in agricoltura biologica) e vengono sottoposti a un audit annuale dagli enti di certificazione, come richiesto dagli standard internazionali in materia. Il cotone in conversione è ciò che producono le aziende agricole durante questo periodo di transizione . Gli standard di certificazione utilizzati da C&A definiscono una catena di custodia per la fibra in conversione certificata dal campo al prodotto finito. Il fulcro della procedura sta nel confermare la presenza di cotone in conversione nel prodotto finito. Uno degli standard che utilizziamo va persino oltre e prende in considerazione le fasi di lavorazione post-raccolto e i criteri sociali e ambientali. Ogni fase lungo la catena di custodia deve includere un “certificato di conformità” (CC) e un “certificato di transazione” (CT). Il certificato di conformità riporta la lista dei prodotti o le categorie di prodotti che possono essere offerti come certificati ed etichettati in base al relativo standard e alla rispettiva fase produttiva. Il certificato di transazione elenca i prodotti certificati e i dettagli delle spedizioni.

Better Cotton

Better Cotton

Better Cotton significa produrre cotone che riduce al minimo l'impatto negativo di fertilizzanti e pesticidi, salvaguardando acqua, salubrità del suolo e habitat naturali. Sebbene non sostituisca il cotone biologico, Better Cotton rappresenta un approccio intelligente per moderare l'impatto ambientale laddove il cotone biologico non sia coltivabile o disponibile. Funziona con un sistema di bilancio di massa, vale a dire che ogni unità di Better Cotton che acquistiamo sostiene la produzione di un'unità di Better Cotton da qualche parte nel mondo. E implica anche che non è necessario il dispendioso processo di separazione, il che rende Better Cotton più facile da impiegare nella filiera e, di conseguenza, più scalabile.

Scoprine di più su Better Cotton

Nella stagione del cotone 2021-2022, circa 2,8 milioni di coltivatori di 22 paesi diversi hanno preso parte al programma Better Cotton. L'iniziativa insegna ai coltivatori come produrre cotone rispettando maggiormente l'ambiente, aumentando i loro profitti e potenziando l'industria. Per ottenere una licenza Better Cotton, gli agricoltori devono dimostrare di aderire a sei principi:

  1. ridurre al minimo l'uso di pesticidi nocivi

  2. usare l'acqua in modo efficiente

  3. salvaguardare la salute del suolo

  4. preservare habitat naturali e biodiversità

  5. mantenere e tutelare la salute delle fibre

  6. promuovere condizioni lavorative dignitose

Lo standard può essere applicato ad aziende agricole di ogni dimensione e va a integrare altri standard per un cotone più sostenibile. Pur non sostituendo il nostro impegno verso l'impiego di cotone biologico, utilizzare Better Cotton non soltanto è stato fondamentale per il nostro obiettivo chiave di reperire il 100% di cotone più sostenibile entro il 2028, ma si è rivelato anche un approccio saggio per mitigare l'impatto laddove il cotone biologico non sia coltivabile o disponibile. Questo cotone può essere prodotto in quantità superiori rispetto a quello biologico perché il processo promuove un metodo più "inclusivo", che prende in considerazione altre tecniche agricole.

Il sistema del bilancio di massa

Better Cotton si avvale di un sistema di bilancio di massa, che incoraggia i fornitori ad acquistare e usare più Better Cotton poiché privo di aspetti complessi e costosi come la separazione fisica del materiale. Bilancio di massa significa che ciò l'output deve essere compensato dall'input. Per esempio, se un rivenditore ordina dei capi finiti come delle T-shirt, a cui richiede di associare una tonnellata di Better Cotton, un coltivatore di cotone in qualche parte nel mondo dovrà produrre una quantità equivalente di cotone rispettando lo standard Better Cotton. Il tutto viene poi registrato nel sistema della filiera Better Cotton, trasferendo i crediti per l'ordine da una fabbrica all'altra. Ciò che ne risulta è la quantità equivalente di cotone che l’agricoltore ha prodotto come Better Cotton, che è stata però mescolata a cotone convenzionale nel suo viaggio dal campo al prodotto finito.

Tracciabilità del cotone Better Cotton

Nel 2023, è stata lanciata la Better Cotton Traceability, ovvero la possibilità di tracciare il cotone Better Cotton sino al paese di origine avvalendosi della Better Cotton Platform (BCP). Con un mercato che esige sempre più informazioni su Better Cotton, aiutare gli agricoltori a continuare ad accedere ai loro mercati e a generare fonti di reddito sostenibili con il cotone è una delle nostre priorità. C&A sarà uno dei primi brand ad acquistare Better Cotton tracciabile nel 2024/2025.

Cradle to Cradle Certified®

Cradle to Cradle Certified®

prodotti circolari sono studiati pensando all'uso che se ne farà alla fine della loro vita utile, pertanto non diventano mai rifiuti. Il programma di certificazione Cradle to Cradle® è lo standard riconosciuto a livello internazionale dei prodotti realizzati per un'economia circolare. Tale standard valuta la sostenibilità complessiva di un prodotto per tutto il suo ciclo di vita. Per ottenere la certificazione, deve soddisfare criteri severi in cinque categorie relative alla salute e alla tutela ambientale: salubrità dei materiali, circolarità del prodotto, aria pulita e salvaguardia del clima, gestione delle risorse idriche e del suolo, responsabilità sociale. Durante il programma di certificazione, ciascun prodotto raggiunge un livello per ogni categoria (bronzo, argento, oro o platino), dove il livello inferiore rappresenta il suo valore generico.

Nel 2017, C&A ha lanciato sul mercato la prima T-shirt al mondo con il marchio Cradle to Cradle Certified® di livello Oro. Nel 2018, C&A ha presentato al mondo il primo paio di jeans con il marchio Cradle to Cradle Certified® di livello Oro. Sino ad ora, C&A ha messo in vendita oltre 4 milioni di capi che soddisfano questo standard e continua a potenziare la sua leadership nel settore della moda circolare.

Recycled Materials

Materiali riciclati

Utilizzando materiali riciclati ed evitando così di fabbricare materie prime nuove, si risparmiano molte risorse come acqua e prodotti chimici. Comunichiamo ai nostri clienti che un prodotto contiene materiali riciclati solo se la loro percentuale è almeno del 20%. L'uso di materiali riciclati è un traguardo chiave della nostra strategia di sostenibilità. Al momento, circa il 5% (ultimo aggiornamento: 2022) delle fibre da noi impiegate proviene da fonti riciclate. C&A parla di materiali riciclati solo se sono certificati secondo gli standard comuni.

Scoprine di più sugli standard che utilizziamo leggendo qui.

Ecco i nostri materiali riciclati:

Poliestere

Riciclando bottiglie di plastica e altri scarti di poliestere si riduce il bisogno di poliestere vergine e se ne abbatte la produzione, che richiede una quantità notevole di energia e risorse. Per ricavare nuove fibre da questi materiali, è necessario fonderli ed estruderli per ottenere filati fini che vengono poi intessuti o lavorati a maglia e trasformati in stoffe. Tale approccio non solo aiuta a ridurre gli sprechi e a preservare risorse finite, ma offre anche un'alternativa concreta al poliestere convenzionale, consentendo alle firme della moda di incorporare materiali riciclati nelle loro collezioni e minimizzare l'impronta ambientale dei loro prodotti. Tuttavia, il processo richiede ancora una notevole quantità di energia, con tanto di emissioni di carbonio e impatto ambientale. Esistono ancora barriere notevoli, ma esiste anche la necessità di trovare soluzioni per riciclare gli scarti tessili e trasformarli in nuovi tessuti senza usare bottiglie di plastica. Scoprine di più sulle nostre attività in questo ambito leggendo qui.

Poliammide

Il poliammide riciclato, normalmente conosciuto come nylon, è diventato molto popolare nell'industria della moda. Ricavato in parte da scarti post-consumo, come reti da pesca, fibre di tappeti e plastica industriale, il poliammide riciclato rappresenta un'alternativa versatile e duratura ai materiali vergini. Utilizziamo il poliammide riciclato per la sua capacità di ridurre gli scarti e di minimizzare l'impatto ambientale. Inoltre, è dotato di durevolezza e versatilità notevoli, che lo rendono una scelta eccellente per creare abbigliamento di alta qualità in grado di soddisfare le esigenze del fashion moderno senza compromettere stile o prestazioni.

Cotone

Il cotone riciclato è una valida risorsa che ci consente di ridurre gli scarti e preservare meglio le risorse naturali. Esistono due tipologie principali di cotone riciclato: scarti post-consumo e pre-consumo. Gli scarti di cotone post-consumo includono indumenti o tessuti di cotone dismessi che sono stati utilizzati dai consumatori. Questi scarti vengono raccolti, smistati e lavorati per creare nuove fibre di cotone riciclato. Gli scarti di cotone pre-consumo, invece, comprendono cascame di filatura e scampoli di tessuto generati durante il processo produttivo. Utilizzando entrambi i tipi di scarti, possiamo prolungare il ciclo di vita del materiale e diminuire la necessità di produrre cotone vergine. Questo approccio può aiutare a ridurre l'impatto associato allo smaltimento degli scarti tessili, ma può anche abbattere il consumo idrico ed energetico e l'emissione di gas serra rispetto alla produzione di cotone tradizionale.

Per far fronte a tematiche come la portata, la disponibilità e i limiti qualitativi della filiera del cotone riciclato, collaboriamo con diversi partner, tra cui Recover®. Quest'azienda internazionale specializzata in scienza dei materiali produce fibre di cotone a basso impatto ambientale e riciclate meccanicamente, che vengono utilizzate per confezionare indumenti. L'azienda integra le sue fibre nella nostra filiera e fornisce supporto tecnico per aiutare i nostri filatori e tessitori a ottimizzare filati e tessuti. La maggior parte del cotone riciclato Recover proviene attualmente da scarti post-industriali come quelli di taglio.

Fibre di cellulosa rigenerate

Viscosa

Viscosa, rayon, tencel e modal sono fibre cellulosiche artificiali, note anche come fibre di cellulosa rigenerate. Tali materiali provengono da fonti cellulosiche naturali, prevalentemente dalla pasta di legno. C&A sostiene attivamente l'uso di fibre cellulosiche come ECOVERO™ by LENZING™ e Livaeco by Birla Cellulose™. ECOVERO™ by LENZING™, per esempio, è una fibra che viene ricavata da fonti certificate di legname rinnovabile ottenuto utilizzando un processo ecosostenibile, che genera meno emissioni e consuma meno acqua rispetto ai metodi tradizionali. Livaeco by Birla Cellulose™, invece, è a base di pasta di legno certificata e sfrutta un efficiente sistema di produzione a ciclo chiuso che garantisce che i prodotti chimici vengano riciclati e riutilizzati.

Per tutta la nostra cellulosa rigenerata, ci atteniamo allo standard "Sustainable Regenerative Chain of Custody Standard".

Lyocell

Le fibre di tencel/lyocell provengono da fonti di legname sostenibili, certificate, controllate e conformi alle severe linee guida della "Lenzing Wood and Pulp Policy". Le fibre di tencel/lyocell si sono fatte amare per il loro processo di produzione a ciclo chiuso, che trasforma la pasta di legno in fibre cellulosiche, con uno sfruttamento oltremodo efficiente delle risorse e un basso impatto ecologico. Questo processo di filatura in solvente ricicla l'acqua di processo e riutilizza il solvente con una percentuale di recupero che supera il 99%.

Regenerated Cellulosic Fibres

Lino

Il marchio EUROPEAN FLAX® certifica l'origine delle fibre di lino. Le fibre di lino utilizzate per ottenere prodotti con il marchio EUROPEAN FLAX® provengono dall'Europa occidentale (Francia, Belgio, Paesi Bassi). I coltivatori EUROPEAN FLAX® si impegnano a non irrigare e a non utilizzare sementi geneticamente modificate.

Fibre di origine animale

C&A si impegna a tutelare il benessere degli animali lungo tutta la filiera. Quando reperiamo materiali di derivazione animale, ci aspettiamo che i nostri fornitori rispettino le disposizioni definite nella nostra normativa sul benessere animale. Tra queste:

  • rispettare le

    Cinque Libertà

    del benessere animale riconosciute a livello internazionale

  • utilizzare solo materie prime di animali da carne

  • mai accettare materiali di specie esotiche, minacciate o in via di estinzione

Sappiamo che il benessere animale non è l'unico aspetto della produzione di fibre animali ad avere un impatto. Per diverse fibre di origine animale, compresi lana e cashmere, agiamo in conformità con standard industriali come il Textile Exchange's Responsible Wool Standard (RWS), il Responsible Down Standard e il Sustainable Fibre Alliance’s Cashmere Standard. Ognuno di essi si concentra sul miglioramento della resilienza ambientale e sull'espansione dell'agricoltura rigenerativa attraverso l'amministrazione dei pascoli e l'adozione di buone pratiche nella gestione del territorio al livello degli allevatori.

Lana

Il Responsible Wool Standard (RWS) è un programma di certificazione completo riconosciuto su scala internazionale e pensato per migliorare le pratiche nel settore della lana. Questo standard definisce i severi criteri da soddisfare durante l'intero processo produttivo della lana, dall'allevamento al prodotto finito. L'RWS garantisce il benessere delle pecore, promuove una gestione responsabile del territorio e vieta l'uso di sostanze chimiche nocive. Aderendo all'RWS, i produttori e i marchi di lana contribuiscono alla salvaguardia del benessere animale e dell'ambiente, così come al sostentamento degli allevatori e delle loro comunità. Il Responsible Wool Standard è uno strumento prezioso per promuovere la trasparenza e la sostenibilità nell'industria della lana, assicurando che il materiale venga utilizzato per una produzione incentrata su integrità e attenzione.

Piume e piumino

Il Responsible Down Standard (RDS) è un programma di certificazione che garantisce pratiche etiche e benessere animale nel settore di piume e piumino. L'RDS fornisce linee guida per il reperimento e la lavorazione responsabili di materiali contenenti piume e piumino. Garantisce che le piume e il piumino utilizzati in prodotti come l'abbigliamento outdoor provengano da volatili trattati con rispetto e non sottoposti a maltrattamenti inutili o ad alimentazione forzata. Inoltre, l'RDS vieta pratiche come la spiumatura a vivo e l'alimentazione forzata, che possono causare sofferenze inutili agli uccelli.

Cashmere

Riconosciamo le sfide che la produzione di cashmere deve affrontare e vogliamo muoverci con determinazione verso l'uso di un cashmere più sostenibile. Siamo entrati a far parte della Sustainable Fibre Alliance (SFA), un'organizzazione internazionale no-profit che opera nell'ambito della filiera estesa del cashmere, dagli allevatori ai rivenditori. L'SFA è stato definito per il benessere delle capre, per l'impatto ambientale del loro allevamento, così come per il benessere sociale degli allevatori che se ne occupano. C&A è stata la prima a commercializzare capi in cashmere certificati dalla Sustainable Fibre Alliance (SFA) e si impegna a reperire il 100% del suo cashmere vergine da aziende con certificazione SFA.

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